Attacco aereo americano in Iraq come risposta all’attentato di mercoledì

Nella scorsa notte in Iraq aerei da caccia americani hanno attaccato e distrutto almeno cinque basi e depositi di armi appartenenti alla milizia sciita Kata’ib Hezbollah, armata e finanziata dall’Iran, in risposta all’attentato di mercoledì contro una base americana in Iraq nel quel sono morti due americani, un inglese e sono rimaste ferite almeno 12 persone.
Ad annunciarlo è stato un portavoce del Pentagono il quale ha affermato che gli attacchi sono stati «difensivi, proporzionati e in risposta diretta alla minaccia rappresentata dai gruppi della milizia sciita appoggiati dall’Iran che continuano ad attaccare le basi che ospitano forze della coalizione».

L’antefatto

Mercoledì scorso un gruppo terrorista, poi identificato con Kata’ib Hezbollah, ha attaccato con 18 missili Katyusha la base americana di Camp Taji, a nord di Baghdad.
Nell’attacco sono rimasti uccisi un militare americano, uno britannico e un contractor statunitense. Almeno 12 i feriti, alcuni gravissimi.
Le indagini per risalire ai responsabili del vile attentato, subito iniziate sotto la supervisione americana, hanno portato a ritenere responsabile dell’attentato la milizia sciita Kata’ib Hezbollah.
Quello di mercoledì è stato l’ultimo di una lunga serie di attentati missilistici che nelle ultime settimane hanno colpito obiettivi americani e della coalizione in Iraq, ma è stato il primo a provocare la morte di due militari della coalizione e di un contractor statunitense.
La tensioni tra le forze USA in Iraq e gruppi sciiti armati e finanziati da Teheran è altissima da quando gli americani hanno ucciso il generale iraniano Qassem Soleimani, che coordinava in Iraq i vari gruppi terroristici legati all’Iran.