La guerra tra Iran e Israele è più paragonabile alla guerra fredda che ci fu tra USA e Unione Sovietica che a una vera guerra. A sostenerlo è il Ministro della difesa israeliano, Naftali Bennett.
«Abbiamo perso e stiamo perdendo i nostri figli in guerre manovrate con la punta delle dita dalla piovra iraniana» ha detto Bennett in un discorso tenutosi presso una Sinagoga nei sobborghi di Tel Aviv.
«Fino ad ora chi manovra i nostri nemici è rimasto immune, ma siamo in procinto di colpire la testa della piovra» ha poi continuato Bennett.
«Siamo in procinto di passare a ferire la testa della piovra, l’Iran» ha poi ripetuto Bennett. «Non sto necessariamente parlando di una guerra in piena regola con l’Iran domani; è qualcosa di più simile alla guerra fredda tra Unione Sovietica e Stati Uniti».
La Siria sarà il Vietnam di Teheran
Parlando della Siria e del tentativo iraniano di posizionarsi stabilmente in territorio siriano, Bennett ha detto che fino ad ora solo una spedizione di armi su cinque è stata colpita ma che da ora in poi Israele colpirà più ad ampio raggio prendendo di mira tutte le spedizioni e le basi iraniane in Siria.
«La Siria è un brutto posto per l’Iran» ha detto Bennett rimarcando la superiorità militare e di intelligence israeliana. «Colpiremo qualsiasi cosa l’Iran tenti di portare in quel territorio. La Siria sarà il Vietnam di Teheran» ha poi aggiunto.
Poi quasi a conferma che a condurre il raid di pochi giorni fa in Siria è stato Israele ha detto che «i media stranieri hanno riferito questa settimana che 23 siriani e iraniani sono stati uccisi lì. Sono numeri grandi e faremo sempre di più affinché la Siria diventi il loro Vietnam» ha rimarcato nuovamente.
Colpire i capi di Hamas
Parlando dell’aumento della tensione lungo il confine con Gaza Bennett ha detto che stava organizzando un cambio di strategia che prevede di colpire preventivamente le fabbriche di missili di Hamas e non solo di rispondere agli attacchi dei terroristi.
Poi ha detto di non essere interessato ad una guerra di due o tre giorni ma che invece stava lavorando a dei piani per una offensiva «significativa» contro Hamas con operazioni militari «nelle quali nessuno sarà immune, a partire dalla leadership di Hamas».