Sono accaduti tre fatti in questi giorni che sono fortemente indicativi di come l’occidente stia cedendo sempre più potere alle potenze islamiche.
Il Primo è stato il rifiuto da parte delle Nazioni Unite di condannare il lancio di missili da parte di Hamas e della Jihad Islamica contro Israele. Una vera e propria resa al terrorismo e all’espansionismo islamico.
Il secondo, ampiamente coperto a livello mediatico, è il viaggio in Italia del dittatore di uno Stato inesistente che da decenni tiene scientemente il proprio popolo nella miseria al solo scopo di alimentare odio (e intascarsi miliardi di dollari).
Il terzo è un terribile attacco terroristico islamico di cui nessuno però ha parlato, come se non fosse avvenuto o, peggio, come se fosse la normalità.
Lasciamo stare per un attimo il primo episodio sul quale torneremo e parliamo del viaggio in Italiadi Mahmoud Abbas, alias Abu Mazen, dittatore dell’isola che non c’è chiamata Palestina, mediaticamente sovraesposto nonostante non avesse nessuna valenza politica né, tanto meno, strategica. E’ stato trattato come un “grande evento internazionale”, come se ospitare un dittatore islamico diventato miliardario rubando il denaro degli aiuti al suo popolo fosse un evento mondiale. Ora paragoniamo quell’evento al terribile attentato avvenuto l’altra sera nella città israeliana di Ofra dove i terroristi islamici hanno ferito sette civili israeliani tra i quali una donna incita (poi fatta partorire vista la gravità delle ferite). Nessuno (salvo rarissime eccezioni) ne ha parlato. Copertura mediatica pari a zero.
Ora qualcuno potrebbe dire che assimilare questi tre episodi e metterli tutti insieme all’interno di un unico discorso potrebbe essere una forzatura. Invece no. Questi tre episodi avvenuti nell’arco di pochi giorni dimostrano come l’occidente, a partire dal suo sistema mediatico, sia fortemente condizionato dai desiderata islamici.
La normalità del terrorismo islamico
Con il passare degli anni, anche dopo l’avvento e la successiva fine dello Stato Islamico con conseguenti attentati in Europa, il terrorismo islamico non solo è diventato “la normalità” ma è diventato quasi una cosa scontata. Questo non è avvenuto per caso. Si è passati dallo sminuire gli attentati di matrice islamica al coprirli con ogni mezzo. Fateci caso, quando non sono pazzi, i terroristi islamici sono come minimo dei disadattati, naturalmente a causa della nostra società. L’islam violento non è mai il vero islam e quando indiscutibilmente lo è (violento e vero) è resistenza.
Così succede che all’ONU si certifica che lanciare 400 missili in una sola notte contro la popolazione civile israeliana non è un atto da condannare, succede che uno dei più grandi fomentatori d’odio al mondo, Abu Mazen, viene accolto come un capo di Stato e addirittura come un “angelo della pace” quando da anni non fa altro che cercare di imporre la certificazione che l’Islam è intoccabile arrivando anche a convincere un organismo ONU, l’UNESCO, a cambiare la storia per ottenere questo riconoscimento. E che dire dell’assordante silenzio della stampa internazionale sul gravissimo attentato di Ofra? Come se fosse normale che un terrorista islamico spari sui civili, su donne incinta e bambini.
E voglio sfuggire dall’idea che questo silenzio sia legato al fatto che l’attentato islamico è avvenuto in Israele. Se fosse avvenuto da qualche altra parte si sarebbe parlato di un folle, di uno psicopatico che solo casualmente è musulmano.
No, il problema è più serio. Non riguarda solo lo Stato Ebraico che comunque rimane l’obiettivo preferito di questa distorsione della verità. Il problema riguarda tutto l’occidente che nel giro di pochi anni ha assimilato e “digerito” il pericolo islamico come se fosse una malattia incurabile con la quale convivere e alla quale arrendersi.
E chi, come Israele, non ci sta a questo stato di cose, viene immancabilmente tartassato dai media e dai politici occidentali.
L’occidente si sta arrendendo alle potente (e prepotenze) islamiche. Lo sta facendo nel peggiore dei modi, negando cioè l’evidenza, parlottando con il Qatar e l’Arabia Saudita, facendo affari con gli Ayatollah iraniani, accogliendo un perfido dittatore, fomentatore d’odio razziale, propinatore di balle storiche nonché ladro di miliardi, come se fosse un grande capo di stato.
Stiamo lentamente ma progressivamente cedendo potere alle potenze islamiche e nessuno sembra fare nulla per fermare questo suicidio collettivo. Ammesso che non sia già troppo tardi.