Il mondo reagisca agli attacchi terroristici iraniani nel Golfo di Oman

Scritto dal viceAmmiraglio Eliezer Marom – Il mondo deve rispondere con forza al recente attacco iraniano a una petroliera collegata a Israele nel Golfo di Oman, strategicamente vitale per la navigazione globale.

L’atto terroristico iraniano sembra essere una risposta a un attacco a un sito militare a Isfahan, avvenuto a gennaio e attribuito dagli iraniani all’agenzia di intelligence israeliana Mossad. All’epoca gli iraniani avevano annunciato che avrebbero risposto all’attacco.

Prendere di mira le navi mercantili civili, che indicano la loro posizione attraverso l’AIS (sistema di identificazione automatica) globale, è un’operazione relativamente semplice. L’invio di un drone dall’Iran per attaccare un tale obiettivo non richiede una grande sofisticazione o una complessa capacità operativa. In effetti, l’incapacità di Teheran di colpire obiettivi israeliani più significativi è indice di debolezza.

Detto questo, l’attacco è stato comunque un grave atto terroristico, che ha minato la libertà di navigazione globale in un canale marittimo attraverso il quale viene trasportata una grande percentuale del petrolio mondiale, rappresentando una minaccia reale per l’approvvigionamento energetico globale.

L’attacco terroristico è avvenuto alcuni giorni fa nel Golfo dell’Oman. La petroliera Pacific Zircon, che batte bandiera liberiana ma di proprierà di un israeliano, si stava dirigendo dal porto di Sohar in Oman verso un porto in Lettonia, apparentemente per scaricare il suo carico. La nave è stata attaccata da un drone iraniano “Shahed”.

Nelle foto esclusive pubblicate dalla CNN, un foro di circa un metro di diametro sembra essere stato praticato nella struttura della nave e le parti di drone rimaste al suo interno sono state sufficienti a dimostrare che si trattava effettivamente di un drone iraniano, di un tipo venduto dall’Iran alla Russia per essere utilizzato nella guerra contro l’Ucraina.

Nonostante i danni, la nave ha proseguito il viaggio verso la Lettonia. Subito dopo l’attacco, un cacciatorpediniere della Marina britannica si è avvicinato alla petroliera offrendo aiuto, ma la nave ha annunciato che, nonostante i danni, non c’erano state vittime e che era in grado di proseguire il viaggio.

Anche un’imbarcazione degli Emirati Arabi Uniti ha riferito di essere stata colpita, forse anch’essa da un drone. La Quinta Flotta statunitense e il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan hanno accusato Teheran di essere responsabile.

Gli attacchi alle navi di proprietà di cittadini israeliani sono stati effettuati in diverse occasioni in passato. Nel luglio 2021 è stata attaccata la petroliera MT Mercer Street, e anche in questo caso l’attacco è stato perpetrato nel Golfo di Oman. La nave era di proprietà giapponese e gestita dalla società Zodiac Shipping, di proprietà del magnate israeliano delle spedizioni Eyal Ofer. Il capitano rumeno della nave è stato ucciso, insieme a una guardia di sicurezza britannica, provocando un’ampia condanna a livello mondiale.

Anche se questa volta, fortunatamente, non ci sono state perdite di vite umane, il mondo non dovrebbe stare a guardare e dovrebbe rispondere con forza e vigore a questi atti di ostilità iraniani.

Il viceammiraglio (a riposo) Eliezer Marom è stato comandante della Marina israeliana dal 2007 al 2011.