A lanciare per primo l’idea di un “esercito dell’islam” per distruggere Israele era stato Erdogan. Da ieri quella idea/proposta, anche se con modalità diverse, è stata fatta propria anche dall’Iran che nella “giornata di Al-Quds” ha rilanciato l’idea di un mondo islamico unito contro lo Stato Ebraico.
A dire il vero non è la prima volta che gli Ayatollah lanciano l’idea di unire tutto l’Islam contro Israele, ma adesso che sono rimasti gli unici insieme alla Turchia a sostenere i palestinesi la richiesta assume un significato diverso e si sposta sulla guerra di religione tra islam ed ebraismo.
Non è chiaro se la richiesta iraniana sia complementare a quella turca che considera la distruzione di Israele come un primo fondamentale passo per conquistare l’occidente, oppure se sia unicamente finalizzata alla distruzione dello Stato Ebraico senza mire successive verso l’occidente. Fatto sta che gli iraniani stanno cercando in tutti i modi di dare alla loro richiesta una fortissima connotazione religiosa, cioè cercano di usare la religione per accentrare attorno alla controversia su Gerusalemme il mondo islamico ormai stanco della questione palestinese.
La Guida Suprema iraniana, Ali Khamenei, è tornato a tuonare su Twitter dove ha ricordato che «la liberazione di Al-Quds deve essere una priorità per tutto il mondo musulmano» aggiungendo che «la tragica storia della Palestina deve spingere ogni musulmano del mondo a lottare contro la prepotenza sionista fino alla totale liberazione della Palestina».
Poi in una lettera dedicata alle migliaia di persone che hanno partecipato alla manifestazione dedicata alla liberazione di Gerusalemme Khamenei è tornato a usare la solita retorica anti-israeliana che tanto piace a fanatici e odiatori affermando tra le altre cose che «il massacro di donne, bambini e neonati, la distruzione delle case, il blocco di cibo e delle medicine, tutti i crimini commessi dai sionisti, dimostrano che i barbari istinti del regime illegittimo israeliano non solo non sono cambiati negli ultimi 70 anni ma sono diventati più gravi».
Poi rilancia l’idea di Erdogan e rivolgendosi ai giovani arabi (sunniti) chiede loro «di essere preparati per quando il mondo islamico sarà unito, libero e sviluppato e potranno marciare nel nome dell’islam contro Israele». Torna quindi l’idea di “esercito dell’islam” tanto cara al dittatore turco. «Con il mondo islamico unito Israele ha i giorni contati» dice l’Ayatollah Khamenei riprendendo proprio le parole di Erdogan.
Ora la domanda, semplice semplice, che vorremmo girare all’Europa che sta cercando in tutti i modi di mantenere buoni rapporti con l’Iran e di tenere in piedi l’accordo sul nucleare è: pensate forse che Khamenei ed Erdogan stiano scherzando oppure ritenete che essendo capi di Stato stiano parlando seriamente? E se pensate che stiano parlando seriamente, cosa pensate di fare a riguardo?
Ci piacerebbe leggere qualche dichiarazione di condanna da parte della signora Mogherini sulle parole della Guida Suprema iraniana e su quelle di Erdogan, così, tanto per sapere che l’Europa è sempre la patria delle libertà e non è diventata invece una colonia islamica.