Iran e terrorismo: nasce “l’asse della resistenza”. Israele ha il diritto alla difesa

Iran e terrorismo sono ormai un binomio più che acclarato. La recente visita della dirigenza di Hamas a Teheran ne è la conferma più evidente.
In quella visita dove Hamas ha dichiarato di essere «la prima linea di resistenza dell’Iran» si è deciso di fondare un “asse delle resistenza” che comprenda in particolare Hezbollah e Hamas e che consenta ai due gruppi terroristici islamici di coordinare gli attacchi contro Israele.

Delegazione di Hamas a Teheran

Ora, tutto questo non è avvenuto in segreto, anzi, la stampa iraniana e quella palestinese hanno dato ampio risalto a quanto deciso a Teheran, compreso lo scopo che si è dato questa nuova alleanza tra gruppi terroristici islamici sostenuti dall’Iran, cioè attaccare Israele con lo scopo di distruggerlo.
Non ci sono supposizioni da fare, non ci sono dubbi o incertezze, il tutto è avvenuto alla luce del sole. Una dimostrazione ineccepibile di quelle che sono le intenzioni dell’Iran e dei suoi proxy tra i quali ormai vanno annoverati a tutti gli effetti anche i terroristi di Hamas.
Bene, se uno stato dichiara apertamente che vuole distruggere un altro Stato e che per farlo userà due dei più pericolosi gruppi terroristici islamici del mondo, ci si aspetterebbe dalla comunità internazionale quanto meno una dichiarazione di denuncia. Ci si aspetterebbe che a quello Stato che dice di voler aggredire e distruggere un altro Stato vengano imposte sanzioni e che venga riconosciuto agli aggrediti il Diritto alla difesa.
Invece niente di tutto questo è avvenuto. Nessuna voce internazionale si è levata per condannare le intenzioni iraniane, chiaramente dichiarate e sventolate ai quattro venti.
La manovra a tenaglia iraniana contro Israele non è più solo un sospetto, non è più solo una supposizione degli israeliani e della loro intelligence, ormai è una cosa chiara ed evidente. È una dichiarazione di guerra. Le cose vanno chiamate con il loro nome.
E come si risponde a una dichiarazione di guerra così aperta e palese? Difendendosi, lo prevede anche il Diritto Internazionale nell’art. 51 della Carta delle Nazioni Unite.

Un attacco preventivo rientra nella legittima difesa

Un attacco preventivo da parte dello stato minacciato rientra chiaramente nel concetto di legittima difesa, anche se alcuni dissentono da questo concetto evidenziando come occorra che ci sia una minaccia palese.
Beh, lasciatemi dire che sarebbe assai bizzarro non considerare come una minaccia palese le dichiarazione e soprattutto le azioni iraniane contro lo Stato Ebraico.
Si può far finta di non sentire le dichiarazioni iraniane e di non vedere le loro azioni, si può anche soprassedere per ragioni economiche e continuare ad avere regolari rapporti con Teheran infischiandosene delle intenzioni degli Ayatollah, quello che non si può fare è chiedere a Israele di rimanere inerte di fronte a una minaccia così grave per la sua esistenza.
Se non si capisce la gravità della situazione o è per totale incompetenza oppure è per malafede. Qualcuno pensa che il punto critico sia nel Golfo Persico. Forse negli ultimi giorni lo è, sicuramente quella tra gli Stati Uniti e l’Iran è una crisi “importante” che potrebbe avere conseguenze globali. Ma il problema vero non sono le azioni provocatorie dei pasdaran nello Stretto di Homuz, il problema vero sono le intenzioni iraniane in Medio Oriente nell’immediato e (con un po’ di ottimismo) nel medio termine.
Sono anni che gli iraniani preparano la guerra contro Israele. Nemmeno lo negano. Ora siamo arrivati a un punto in cui è molto difficile per Teheran tornare indietro, a prescindere dalle sanzioni alle quali sono sottoposti. Ora siamo al momento della verità.
Ed è proprio perché siamo al momento della verità che non si può pretendere che Israele non si avvalga del Diritto alla difesa.
Quello che avverrà nei prossimi giorni (forse addirittura nelle prossime ore) sarà legato esclusivamente al Diritto all’autodifesa di cui Israele ha il dovere di avvalersi.
Non si accettano quindi morali da coloro che in questi anni non solo sono stati in silenzio di fronte alle minacce iraniane e alle loro azioni, ma hanno tranquillamente continuato a fare lucrosi affari con Teheran.

Analista senior con specifiche competente per quanto riguarda il settore intelligence