Israele al voto per la terza volta in un anno. Rispetto alle altre due volte probabilmente a livello politico cambierà poco o niente, ma questa volta non trovare una soluzione per il governo è davvero rischioso.
Questa volta i nemici non sono solo gli arabi e gli iraniani, questa volta Israele deve affrontare un nemico ancora più subdolo chiamato COVID-19, ovvero il famigerato Coronavirus.
Ieri si è avuta notizia di altri tre casi di infezione confermata, tra i quali una donna soldato. In totale sono 334 i militari IDF attualmente in regime di quarantena per essere venuti in contatto con persone infette o provenienti da regioni a rischio.
Alcuni di loro sono stati messi in quarantena dopo essere entrati in contatto con una delegazione coreana, altri perché di ritorno dall’Italia. Inoltre il Ministero della salute ha scoperto che complessivamente sono 300 i militari di ritorno dall’Italia dopo il 14 febbraio e sta prendendo le misure necessarie per scongiurare una epidemia tra i miliari dell’IDF. Interrotti anche i colloqui di arruolamento per l’aviazione.
Due degli ultimi tre infetti sono rientrati dall’Italia con il volo EL Al LY290 giovedì 27 febbraio. Le autorità stanno contattando tutti i passeggeri di quel volo.
Ora il Paese deve affrontare anche questo pericolo e questa volta non sono ammessi comportamenti egoistici o di mera utilità politica. Il rischio che il virus si diffonda tra i militari e tra la popolazione è troppo alto per poter rischiare di indebolire la difesa nazionale.