L’accordo tra Qatar e Israele per far giungere nelle Striscia di Gaza il carburante necessario a far funzionare la centrale elettrica per diversi mesi ha provocato la durissima reazione di Mahmoud Abbas (Abu Mazen) che ieri sera ha fatto sapere di aver tagliato il trasferimento dei fondi dalla Autorità Palestinese verso la Striscia di Gaza.
Nelle scorse settimane, nell’estremo tentativo di evitare una escalation tra Israele e Hamas, il Qatar aveva raggiunto un accordo con Gerusalemme (con la benedizione degli Stati Uniti e dell’Egitto) per il trasferimento di svariati milioni di dollari destinati all’acquisto di carburante per il funzionamento della centrale elettrica di Gaza, una mossa contraria alla politica impressa da Abu Mazen che invece aveva tagliato proprio i fondi destinati a quello scopo con l’intento di mettere in difficoltà Hamas (e Israele). Congiuntamente le Nazioni Unite hanno deciso di trasferire nella Striscia di Gaza una considerevole somma destinata al pagamento dei dipendenti pubblici che da tre mesi non ricevono lo stipendio.
L’accordo, che di fatto scavalca l’Autorità Palestinese (AP) ma che doveva servire a calmierare la situazione, ha provocato l’immediato blocco del trasferimento di 96 milioni di dollari dalla stessa AP verso Hamas, una decisione che a sua volta ha fatto infuriare il Presidente egiziano, Abdel-Fattah el-Sissi, che in una tempestosa telefonata con Abu Mazen ha accusato il Presidente palestinese di soffiare sul fuoco di un conflitto tra Israele e Hamas.
Abbiamo fatto questa doverosa premessa per spiegare che Israele, Egitto, Stati Uniti e Nazioni Unite stanno facendo veramente di tutto per evitare che la situazione nella Striscia di Gaza degeneri e che le tensioni sfocino in un conflitto tra Israele e Hamas. Ma evidentemente la cosa non sta funzionando visto che anche ieri sono scoppiate imponenti manifestazioni lungo il confine tra Israele e Gaza e che ieri sera da Gaza sono stati lanciati palloni incendiari che hanno provocato un enorme incendio nell’area di Ein HaBesor, nel Consiglio regionale di Eshkol, incendio tuttora in corso.
Quindi l’idea di usare il bastone e la carota con Hamas non funziona. Si cerca in ogni modo di evitare l’escalation, si fanno entrare viveri e generi di prima necessità a Gaza, si evita di dare una risposta troppo dura alle continue provocazioni da parte dei terroristi palestinesi, ma tutto questo non ferma i terroristi che continuano a lanciare palloni incendiari verso Israele provocando danni incalcolabili all’ambiente e alla salute dei residenti. Ormai la misura è colma e in molti in Israele premono sul Governo affinché si dia il via a una operazione “più incisiva” contro Hamas che continua ad approvare queste azioni di terrorismo nonostante persino il Qatar si sta adoperando per evitare una pericolosa escalation.