Israele: in poco più di un anno colpiti oltre 200 obiettivi iraniani in Siria

Nell’ultimo anno e mezzo Israele ha lanciato attacchi su oltre 200 obiettivi iraniani in Siria. A rivelarlo sono fonti di alto livello del IDF (1) che danno anche i numeri di questa vera e propria guerra non dichiarata.
Secondo le fonti del IDF sentite dal quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth nel corso di questi attacchi sarebbero stati lanciati oltre 800 missili e bombe su obiettivi iraniani in Siria, numeri che dimostrano come fino ad oggi solo una minima parte degli attacchi israeliani in Siria sia stato reso noto e che la situazione è più grave di quanto previsto anche dalle più pessimistiche analisi.
Il numero di attacchi e le bombe e missili impiegati dimostrano come una guerra tra Israele e Iran, seppur non dichiarata, sia effettivamente in corso.
L’IDF e le intelligence israeliane non hanno lesinato risorse per impedire all’Iran di stabilirsi in pianta stabile in Siria e di consegnare armi a Hezbollah. Questo perché soprattutto l’intelligence ha dimostrato che la presenza iraniana in Siria è più forte e numerosa di quanto non si sia immaginato fino ad oggi. I rapporti parlano di migliaia di miliziani sciiti provenienti da diversi Paesi presenti in Siria richiamati dalle sirene dei Guardiani della Rivoluzione per quello che sembra un vero e proprio piano messo a punto dai Pasdaran iraniani.
Secondo gli analisti della intelligence israeliana le Guardie della Rivoluzione islamica hanno elaborato un vero e proprio piano pluriennale per stabilire basi navali e aeree militari in Siria. Si suppone che nelle loro intenzioni queste basi avrebbero incluso migliaia di soldati e milizie sciite locali da usare come esercito per combattere il “nemico sionista”.
Che Iran e Israele seppur non formalmente siano in guerra è il segreto di pulcinella, ma nessuno poteva immaginare un numero così alto di operazioni militari né un numero così alto di ordigni usato nei bombardamenti.
Un alto ufficiale del IDF ha detto a Yedioth Ahronoth che una escalation del conflitto sarebbe molto più probabile di un eventuale cessate il fuoco anche perché l’ordine di impedire all’Iran di posizionarsi stabilmente in Siria è perentorio e Israele non ha intenzione di lesinare risorse per raggiungere questo obiettivo.