L’accordo tra Israele ed Emirati Arabi Uniti per l’apertura di piene e regolari relazioni diplomatiche ha provocato diverse reazioni e ottenuto risultati, tra i quali c’è anche quello di aver messo a nudo l’ipocrisia di chi parla ancora di pace con i palestinesi.
Le reazioni scomposte e di disappunto dei leader di Ramallah alla notizia dell’accordo, nonostante lo stesso accordo sventasse l’annessione israeliana di parte della Cisgiordania (Giudea e Samaria), sono la dimostrazione lampante della assoluta mancanza da parte palestinese di qualsiasi volontà di raggiungere con Gerusalemme un qualsiasi accordo che metta fine alla annosa questione del conflitto israelo-palestine.
Non è una novità. I palestinesi hanno avuto molte occasioni per creare un proprio Stato e mettere fine al conflitto con Israele. Ma, molto semplicemente, non gli conviene.
Oggi la cosiddetta “Palestina” è una dei maggiori beneficiari di aiuti internazionali. Ogni anno a Ramallah arrivano centinaia di milioni di dollari che dovrebbero servire a costruire le infrastrutture e l’economia necessari alla creazione di uno Stato.
Tutto questo avviene da decenni. Eppure la cosiddetta “Palestina” versa nella miseria più nera mentre nessuno chiede conto ai leader palestinesi che fine facciano gli aiuti internazionali.
Sta tutta qui la mancanza di volontà da parte palestinese, o meglio, della leadership palestinese, di raggiungere un qualsiasi accordo con Israele. È una squallida questione di denaro. L’antisemitismo, l’alimentare continuamente odio verso gli ebrei anche ai bambini sono mezzi funzionali a mantenere questo stato di cose. E funziona visto che il palestinese medio odia gli israeliani mentre sorvola sulle ruberie dei suoi leader.
Hanno creato generazioni di terroristi, movimenti armati, alimentato odio verso gli ebrei solo per il vil denaro.
Quelli che nel mondo, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti, credono che si possa raggiungere la pace con i palestinesi sono quindi solo degli illusi. La pace non è conveniente per i boss di Ramallah, non è conveniente economicamente. E poi pace vorrebbe dire Stato Palestinese, un impegno che nessuno dei ladroni di Ramallah vuole assumersi. Troppo complesso e, di nuovo, poco conveniente.