Macron e Merkel difendono l’accordo sul nucleare ma all’Iran non basta

Macron e la Merkel saranno questa settimana negli Stati Uniti per colloqui con il Presidente Trump. Tenteranno di dissuaderlo dall’uscire dall’accordo sul nucleare iraniano. Ma a Teheran non basta.

Il Presidente francese, Emmanuel Macron, arriva oggi a Washington per una visita di tre giorni. Giovedì prossimo sarà invece la volta della cancelliera Angela Merkel. I due leader europei incontreranno il Presidente americano Donald Trump per cercare, tra le altre cose, di convincerlo a non uscire dall’accordo sul nucleare iraniano (JCPOA).

Secondo Macron e Merkel non ci sono alternative all’accordo sul nucleare iraniano. «Meglio un pessimo accordo che nessun accordo» ha detto la Merkel ieri sera dopo che nei giorni scorsi anche Macron si era espresso più o meno sulla stessa linea.
Ma all’Iran questo non basta e in una intervista rilasciata ad Al-Monitor il Ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, ha criticato l’apertura franco-tedesca alle richieste americane in merito al programma missilistico iraniano e alle ingerenze di Teheran nelle crisi regionali in Medio Oriente.
«Il presidente Macron e la cancelliera Merkel saranno a Washington questa settimana per discutere con il Presidente Trump in merito a possibili crescenti pressioni sul programma missilistico iraniano e sulle politiche regionali di Teheran in cambio della non uscita degli Stati Uniti dal JCPOA» sottolinea Al-Monitor nell’intervista a Zarif.
Ma gli iraniani non ci pensano né a rinunciare al proprio programma missilistico né a interrompere le ingerenze nella regione. «Penso che sia una politica sbagliata» risponde Zarif. «Dovrebbero sfruttare l’opportunità dell’incontro con il presidente Trump per incoraggiarlo a rispettare gli impegni presi dagli Stati Uniti nel contesto del JCPOA piuttosto che cercare di placarlo perché tentando di placarlo, farà ulteriori passi nella direzione sbagliata».
In sostanza nell’intervista ad Al-Monitor il Ministro degli esteri iraniano accusa Trump di essere lui a non rispettare l’accordo sul nucleare iraniano e critica le aperture franco-tedesche alle giuste richieste del Presidente americano in merito all’inserire nel JCPOA limitazioni al programma balistico iraniano e alle interferenze di Teheran nelle crisi regionali in cambio della permanenza americana nell’accordo. Giudica sbagliato da parte dei francesi e dei tedeschi cercare di tenere gli Stati Uniti nell’accordo in cambio dell’inserimento di quelle limitazioni.
L’intervista di Al-Monitor a Zarif, per altro, è molto illuminante anche sul futuro della Siria e sulle intenzioni iraniane in quella regione. Ma questo è un altro discorso che faremo in separata sede.