• Latest
  • Trending
  • All
Non solo Ucraina. Un altro conflitto si prepara in Medio Oriente

Non solo Ucraina. Un altro conflitto si prepara in Medio Oriente

28 Novembre 2022
Follia Netanyahu: con Avi Maoz nel governo Israele regredisce di decenni

Follia Netanyahu: con Avi Maoz nel governo Israele regredisce di decenni

28 Novembre 2022
Le proteste in Iran allarmano i terroristi di Gaza

Le proteste in Iran allarmano i terroristi di Gaza

27 Novembre 2022
La Polonia chiede di schierare i Patriot tedeschi in Ucraina

La Polonia chiede di schierare i Patriot tedeschi in Ucraina

25 Novembre 2022
Perché l’Arabia Saudita è così silenziosa sulle proteste iraniane

Perché l’Arabia Saudita è così silenziosa sulle proteste iraniane

25 Novembre 2022
Putin crimini di guerra

Putin: non solo crimini di guerra in Ucraina ma anche forte repressione interna

28 Novembre 2022
Attentato di Gerusalemme: eseguito da cellule organizzate

Attentato di Gerusalemme: eseguito da cellule organizzate

23 Novembre 2022
Attentati a Gerusalemme: probabilmente opera della Jihad Islamica

Attentati a Gerusalemme: probabilmente opera della Jihad Islamica

23 Novembre 2022
Mar Cinese Meridionale: nuove tensioni Cina – Stati Uniti?

Mar Cinese Meridionale: nuove tensioni Cina – Stati Uniti?

22 Novembre 2022
Intelligence militare israeliana: Iran sta per arricchire l’uranio al 90%

Intelligence militare israeliana: Iran sta per arricchire l’uranio al 90%

21 Novembre 2022
Iran, arrestate due famose attrici. Si erano tolte il velo

Iran, arrestate due famose attrici. Si erano tolte il velo

21 Novembre 2022
droni iraniani ordinati dalla russia

Accordo Russia-Iran: i droni iraniani verranno costruiti in Russia

20 Novembre 2022
Ucraina: al via progetto congiunto per costruzione scudo aereo

Ucraina: al via progetto congiunto per costruzione scudo aereo

20 Novembre 2022
  • Politica per i Cookie
  • Contatti
  • Chi siamo
  • Principi etici e mission
mercoledì, Novembre 30, 2022
  • Login
Rights Reporter
  • Home
  • Medio Oriente
  • Opinioni
  • Intelligence
  • Guerra Ucraina
  • Altre categorie
    • Report e analisi
    • Editoriali
    • Società e cronaca
    • Africa
  • Utilità
    • Chi siamo
    • Contatti
    • Politica per i Cookie
    • Principi etici e mission di Rights Reporter
    • Donazioni
No Result
View All Result
  • Home
  • Medio Oriente
  • Opinioni
  • Intelligence
  • Guerra Ucraina
  • Altre categorie
    • Report e analisi
    • Editoriali
    • Società e cronaca
    • Africa
  • Utilità
    • Chi siamo
    • Contatti
    • Politica per i Cookie
    • Principi etici e mission di Rights Reporter
    • Donazioni
No Result
View All Result
Rights Reporter
No Result
View All Result
Home Opinioni

Non solo Ucraina. Un altro conflitto si prepara in Medio Oriente

Con il mondo distratto dalla guerra in Ucraina, l'Iran sta diventando il pericolo numero uno per il mondo libero

by redazione
28 Novembre 2022
in Opinioni
Non solo Ucraina. Un altro conflitto si prepara in Medio Oriente
2.2k
SHARES
Share on FacebookShare on Twitter

Mentre infuria la guerra in Ucraina, un altro conflitto è pronto a esplodere in Medio Oriente, dove gli Stati Uniti e i loro alleati affrontano l’Iran per il suo programma nucleare nonché la fornitura di droni alla Russia e la repressione delle proteste antigovernative.

Se gli Stati Uniti o Israele dovessero attaccare il principale impianto nucleare iraniano che produce combustibile nucleare di grado militare, l’Iran molto probabilmente si vendicherebbe usando il suo arsenale di droni e missili per chiudere lo Stretto di Hormuz, all’imboccatura del Golfo, attraverso il quale le petroliere trasportano quotidianamente quasi un quinto del petrolio e del gas mondiale.

Il confronto si è intensificato questa settimana quando l’Iran ha annunciato l’intenzione di produrre combustibile nucleare arricchito al 90% – e quindi a livello militare – nell’impianto di Fordow, situato all’interno di una montagna per proteggerlo dagli attacchi di bombe e missili.

L’Iran ha deciso di accellerare il suo programma nucleare dopo il fallimento dei colloqui per rilanciare l’accordo nucleare Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA), concordato nel 2015 dal presidente Barack Obama ma abbandonato tre anni dopo dal presidente Donald Trump.

Escalation della crisi

Al centro dell’accordo c’era un’ampia riduzione delle sanzioni economiche sull’Iran in cambio del monitoraggio internazionale su di un programma nucleare iraniano ridotto, che secondo i leader israeliani e occidentali mira a produrre una bomba nucleare.
L’escalation della crisi è di fatto una ripresa del confronto iniziato tre anni fa tra Stati Uniti e Israele da una parte e Iran dall’altra, che ha quasi portato alla guerra.

Sotto la pressione delle sanzioni e con la minaccia di un attacco militare, l’Iran lanciò un attacco con droni e missili di grande successo contro le strutture petrolifere saudite, che per breve tempo dimezzò la produzione di petrolio.
L’Iran è stato ritenuto responsabile delle esplosioni che hanno danneggiato le petroliere ancorate all’imboccatura del Golfo e delle azioni di guerriglia contro le truppe statunitensi in Iraq. Trump si è vendicato ordinando l’assassinio del generale Qasem Soleimani, responsabile delle operazioni segrete iraniane all’estero, ucciso in un attacco di droni in Iraq all’inizio del 2020.

Ripristino dell’accordo nucleare

Il conflitto militare tra Stati Uniti e Iran ha sfiorato la guerra totale, ma si è fortemente attenuato con la sostituzione dell’aggressivo anti-iraniano Trump con il presidente Joe Biden, che ha riaperto i negoziati per il ripristino dell’accordo nucleare.

L’attenzione è stata distolta dall’Iran dalla pandemia di Covid-19, dalla competizione degli Stati Uniti con la Cina e dalla guerra in Ucraina. A settembre, l’Iran sembrava vicino a un nuovo accordo sul JCPOA, ma ha chiesto garanzie affinché gli Stati Uniti non si ritirassero di nuovo unilateralmente e l’esclusione dei Guardiani della Rivoluzione dalla lista dei gruppi terroristici.
Tuttavia, il mancato accordo sul nucleare è solo uno di una serie di eventi separati e non correlati che hanno riscaldato la crisi iraniana negli ultimi due mesi, rendendola più esplosiva che mai.

Il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, era stato molto aggressivo sotto Trump, premendo per un attacco agli impianti nucleari iraniani. Dopo aver vinto con decisione le elezioni generali del 1° novembre, sta tornando al potere a Gerusalemme a capo del governo più falco e di destra della storia di Israele.
Da sempre oppositore del JCPOA è probabile che faccia pressione sugli Stati Uniti per un’azione militare contro l’Iran. Israele e gli Stati Uniti si sono addestrati per un attacco aereo contro l’Iran e Netanyahu è stato vicino a ordinarlo.

Una superpotenza dei droni

Altre due coincidenze stanno ulteriormente avvelenando le relazioni tra Teheran e Washington. Di fronte alla superiorità aerea degli Stati Uniti e dei loro alleati nel Golfo, l’Iran si è trasformato in quella che è stata definita “una superpotenza dei droni”, ma il mondo si è reso conto dell’efficacia di questi missili di precisione a basso costo solo quando l’Iran li ha esportati in Russia per usarli contro l’Ucraina.
Da ottobre, hanno parzialmente distrutto il sistema elettrico dell’Ucraina, privando gran parte del Paese di luce e riscaldamento. L’emergere a sorpresa dell’Iran come attore significativo nella guerra in Ucraina ha inasprito ulteriormente, se possibile, le sue relazioni già tossiche con l’Occidente.
Un ultimo ingrediente che alimenta la crescente crisi è il movimento di protesta in Iran, che non mostra segni di spegnimento, nonostante l’estrema repressione che ha portato all’uccisione di oltre 300 manifestanti, tra cui 41 bambini, secondo Amnesty International.

Le proteste hanno una base più ampia rispetto al passato e la punizione collettiva dei manifestanti serve solo a produrre altri martiri. Il rifiuto della squadra di calcio iraniana di cantare l’inno nazionale in Qatar dimostra la portata e la determinazione dell’opposizione.
Traffico di petroliere dal Golfo

Ma è ancora troppo presto per sapere se la protesta sta destabilizzando il regime e fino a che punto il governo potrebbe appellarsi con successo alla solidarietà nazionale in caso di crisi con gli Stati Uniti, cercando di demonizzare i manifestanti come procuratori di potenze straniere.
Il dissenso popolare indebolirà il regime iraniano, ma sotto altri aspetti è più forte di quanto non fosse tre anni fa quando si sfiorò la guerra.

Il prezzo del petrolio e del gas è alto e l’interruzione delle forniture degli Stati petroliferi del Golfo, oltre alla perdita di quelle della Russia, avrebbe un effetto paralizzante sull’economia mondiale.

E l’Iran riescirebbe meglio di prima a bloccare il traffico di petroliere dal Golfo grazie all’uso di droni e missili in grandi quantità contro i quali non esiste una difesa antiaerea totalmente efficace.
I leader occidentali e israeliani sostengono da tempo che il possesso di un’arma nucleare da parte dell’Iran altererebbe l’equilibrio di potere in Medio Oriente. Questo è abbastanza vero, anche se, secondo quanto riferito dall’intelligence statunitense, la leadership iraniana non ha ancora deciso se vuole costruire un’arma nucleare. Finora, la semplice minaccia di farlo è servita come utile merce di scambio nei negoziati con gli Stati Uniti e i loro alleati, che l’Iran vede come irrimediabilmente ostili.
Superiorità aerea

Paradossalmente, l’equilibrio di potere in Medio Oriente e nel resto del mondo è cambiato, ma non a causa dell’acquisizione di armi nucleari. Come dimostrano gli attacchi nel Golfo nel 2019 e in Ucraina da ottobre, gli Stati di medio livello come l’Iran e la Turchia, e persino quelli molto poveri come lo Yemen, godono ora di un campo di gioco militare molto più equo rispetto a Stati potenti come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna o Israele. La superiorità aerea non significa più controllo dei cieli, e questo è uno sviluppo che cambia le carte in tavola.

Ma fino a che punto coloro che decidono la guerra o la pace in Medio Oriente sono consapevoli che il gioco è davvero cambiato?

Gli Stati del Golfo come l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti si sono resi conto, dopo gli ultimi scontri tra Stati Uniti e Iran sotto la presidenza Trump, di essere con molta probabilità un danno collaterale in qualsiasi attacco americano o israeliano all’Iran. Biden ha già il suo bel da fare con la guerra in Ucraina. Israele dovrebbe sapere che l’Iran troverebbe un modo asimmetrico per colpirlo.

Come nel caso dell’Ucraina, l’interesse personale di tutte le parti in causa dovrebbe impedire che la crisi sull’Iran si trasformi in una guerra totale, anche se questo non significa che non accadrà.

Ulteriori riflessioni

Uno studio sugli opinionisti politici che appaiono alla televisione statunitense ha scoperto che è più probabile che vengano invitati a tornare dall’emittente televisiva se sbagliano le loro previsioni piuttosto che se hanno ragione. Uno dei motivi per cui il commentatore che sbaglia viene reinvitato è che è categorico nelle sue opinioni. Non vedono le frecce che puntano confusamente in direzioni diverse, cosa che i veri esperti sono fin troppo inclini a fare.

Sospetto che sia il trionfo della “classe degli opinionisti” nella televisione statunitense a renderla così noiosa e disinformativa. Ciò che rende il tedio così irritante è che è del tutto inutile, dato che Washington è piena di veri esperti su quasi ogni cosa immaginabile. Ma pochi di loro si avvicinano a uno studio televisivo dove potrebbero dire cose allarmanti, inaspettate e interessanti.

Purtroppo, è questa stessa classe di opinionisti a decidere quali questioni sono importanti e quali no. Molti di coloro che un mese fa parlavano con cognizione di causa dell’inevitabile “onda rossa” e dello “tsunami repubblicano” nelle elezioni di midterm sono ora impegnati a definire l’agenda dei notiziari per la copertura delle elezioni presidenziali del 2024.

Si tratta di un’enorme perdita di tempo poiché, come è stato dimostrato più volte nelle passate elezioni presidenziali, nei prossimi due anni si verificheranno troppe cose perché i risultati delle elezioni di metà mandato possano essere una guida utile. Questo e altri punti sono discussi da James Fallows in questa rubrica.
Sotto il radar

L’elezione di Benjamin Netanyahu a prossimo primo ministro israeliano, a capo del governo più di destra della storia di Israele, dovrebbe suscitare un maggiore interesse intenzionale. Netanyahu ha normalizzato la presenza nei governi israeliani di fanatici etno-nazionalisti.

Ne è prova la nomina del leader di estrema destra Itamar Ben-Gvir a nuovo ministro della Sicurezza nazionale israeliana, responsabile, tra le altre cose, della Polizia di frontiera che opera in Cisgiordania. Un tempo seguace di Meir Kahane, il rabbino ultra-settario che voleva privare gli arabi israeliani della cittadinanza, Ben-Gvir era solito tenere in casa una foto di Baruch Goldtein che nel 1994 massacrò 29 palestinesi in una moschea di Hebron. Due settimane prima delle elezioni del 1° novembre, Ben-Gvir ha sventolato una pistola a Gerusalemme Est e ha incoraggiato la polizia ad aprire il fuoco contro i manifestanti palestinesi.

La sua nomina ha sconvolto molti israeliani ed ebrei americani. Il rabbino Rick Jacobs, capo della Union for Reform Judaism americana, ha dichiarato domenica che affidare a Ben-Gvir l’incarico è stato simile a “nominare David Duke, uno dei capi del KKK, come procuratore generale”. (dalla newsletter di Patrick Cockburn. Clicca qui per iscriverti).

© 2022, Rights Reporter. Tutti i Diritti Riservati. Non è consentito copiare i contenuti

Tags: droni iranianiguerra ucrainairanisraele
Previous Post

La Polonia chiede di schierare i Patriot tedeschi in Ucraina

Next Post

Le proteste in Iran allarmano i terroristi di Gaza

redazione

No Result
View All Result

Seguici su...

Tutti i nostri social

Ultimi articoli

Follia Netanyahu: con Avi Maoz nel governo Israele regredisce di decenni

Follia Netanyahu: con Avi Maoz nel governo Israele regredisce di decenni

28 Novembre 2022
Le proteste in Iran allarmano i terroristi di Gaza

Le proteste in Iran allarmano i terroristi di Gaza

27 Novembre 2022
Non solo Ucraina. Un altro conflitto si prepara in Medio Oriente

Non solo Ucraina. Un altro conflitto si prepara in Medio Oriente

28 Novembre 2022
  • Politica per i Cookie
  • Contatti
  • Chi siamo
  • Principi etici e mission
RR è un progetto di Franco Londei

Copyright © 2017 Rights Reporter Urbania (PU).

No Result
View All Result
  • Home
  • Medio Oriente
  • Opinioni
  • Intelligence
  • Guerra Ucraina
  • Altre categorie
    • Report e analisi
    • Editoriali
    • Società e cronaca
    • Africa
  • Utilità
    • Chi siamo
    • Contatti
    • Politica per i Cookie
    • Principi etici e mission di Rights Reporter
    • Donazioni

Copyright © 2017 Rights Reporter Urbania (PU).

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La privacy per noi è importante
Questo sito Web utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza. Supponiamo che tu sia cosciente di questo, ma puoi comunque rifiutare se lo desideri. Rifiuta tuttoAccetta
Manage consent

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
CookieDurataDescrizione
cookielawinfo-checkbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
cookielawinfo-checkbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
cookielawinfo-checkbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
Functional
Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
Performance
Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
Analytics
Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
Advertisement
Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
Others
Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
ACCETTA E SALVA