La guerra tra Iran e Israele è già in corso, lo è da diversi mesi, solo che incredibilmente in occidente non se ne parla.
Gli esperti definirebbero questo conflitto come una “guerra a bassa intensità”, in realtà non lo è più da un po’. Sarebbe più corretto parlare di “prima fase” di un conflitto ampiamente annunciato.
Da un lato abbiamo l’Iran che sta cercando in tutti i modi di posizionare le sue pedine sullo scacchiere per poter poi attaccare direttamente lo Stato Ebraico.
Dall’altro abbiamo Israele che, al contrario, sta cercando in ogni modo possibile di impedire a Teheran di posizionare quelle pedine “mangiandone” una alla volta.
Un attacco in Iraq di cui si è parlato poco
Non ho usato a caso l’esempio degli scacchi. Quella in corso è veramente una partita a scacchi dove ambo i giocatori cercano di anticipare le mosse dell’avversario.
Per esempio, la settimana scorsa l’esercito iracheno ha denunciato un attacco aereo contro la base militare irachena di Al-Shuhada.
Secondo i rapporti un drone avrebbe colpito la base irachena ma data in gestione al gruppo sciita Hashd al-Shaabi (Forza di mobilitazione popolare irachena), legato all’Iran.
In quell’attacco, nel quale sono morti diversi miliziani tra i quali anche membri di Hezbollah e del Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica (IRGC), sarebbe stati distrutti decine di missili iraniani trasportati in Iraq all’interno di camion per la consegna di viveri.
Tra i missili distrutti ci sarebbero stati vettori balistici di tipo Zelzal, Fateh-110 e Zolfaqar, in particolare questi ultimi in grado di colpire da quella posizione sia Riad che Tel Aviv.
L’intelligence israeliana stava denunciando da mesi che gli iraniani stavano rifornendo di missili balistici le milizie sciite irachene, ma nessuno fino ad ora si era mosso.
Gli iracheni hanno prima sostenuto che il drone fosse americano, ipotesi smentita categoricamente da Washington. Poi hanno accusato Israele che come sempre non ha né confermato né smentito.
Una scacchiera che prende tutto il Medio Oriente
Con molta probabilità l’attacco alla base irachena di Al-Shuhada è stato portato proprio da Israele a dimostrazione del fatto che lo Stato Ebraico sta cercando in ogni modo di contrastare il posizionamento iraniano in ogni parte del Medio Oriente e non solo in Siria.
L’attacco alla base irachena di Al-Shuhada dimostra anche che la scacchiera dove Iran e Israele stanno giocando la loro “partita” è molto più grande di quello che si pensi e prende praticamente tutto il Medio Oriente.
Perché l’Iran tace sugli attacchi nonostante le vittime iraniane?
Eppure l’Iran tace sugli attacchi israeliani contro le sue basi, l’ultimo (devastante) solo pochi giorni fa sulle aree siriane di Tel Haraa e Quneitra.
Secondo fonti siriane nell’ultimo attacco in Siria sarebbero morte nove persone di cui sette iraniani membri delle IRGC. Eppure da Teheran neppure un fiato. Come mai?
La risposta sta proprio in quella “partita a scacchi” che Teheran e Gerusalemme stanno giocando. Una reazione iraniana equivarrebbe ad una ammissione del fatto che l’Iran sta lentamente ma inesorabilmente cercando di prendere Israele in un morsa mortale.
Non è un segreto per nessuno, ma fino a quando non se ne parla l’occidente continua bellamente a far finta di nulla. Una reazione, anche solo verbale, da parte di Teheran vorrebbe dire portare alla luce la trama iraniana e non è questo il momento.
Le pedine iraniane sono quasi tutte al loro posto
Solo che il tempo sta scadendo. Le pedine iraniane sono quasi tutte al loro posto. L’ultima (Hamas) si è appena dichiarata apertamente come la «prima linea di difesa iraniana».
Hezbollah sta radunando le sue forze lungo il confine con Israele, sia dalla parte libanese che da quella siriana.
Hamas ha fatto trapelare di avere oltre 5.000 missili, Hezbollah ne ha oltre 150.000. Impossibile sapere quanti ne hanno le milizie sciite in Siria (Brigata di liberazione del Golan) e in Iraq (Hashd al-Shaabi).
Teheran, dopo aver sacrificato diverse pedine (e anche qualche pezzo più importante) cerca lo scacco matto.
Ora, con un quadro del genere, c’è qualcuno in grado di spiegarmi perché intorno a questa pericolosissima partita a scacchi tutto tace?
Credete veramente che le tensioni nel Golfo Persico, sulle quali invece c’è tantissima attenzione mediatica, siano veramente “il problema”?
Qualcuno in occidente ha la minima idea della potenza di fuoco che si sta addensando attorno allo Stato Ebraico?