Trump cede a Erdogan? Annunciato il ritiro dalla Siria. E i curdi?

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Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato l’imminente ritiro di tutte le truppe americane in Siria, circa duemila uomini. Lo ha fatto dall’Ohio dove si trovava per parlare di lavoro e infrastrutture ma dove non ha mancato di affrontare tematiche di politica estera.
«Usciremo presto, molto presto, dalla Siria. Lasceremo che siano altri ad occuparsi di loro» ha detto il Presidente americano subito ripreso dai media americani.


Proprio ieri il dittatore turco, Recep Tayyip Erdogan, aveva inviato un vero e proprio ultimatum alle forze straniere in Siria intimando loro di «allontanare i “terroristi”» oppure di lasciare la Siria, ammonendo che dopo Afrin l’esercito turco avrebbe rivolto la sua attenzione alla regione di Manbij dove attualmente vi sono quei duemila militari americani a cui faceva riferimento Trump.
Non è chiaro se si tratta di un cedimento americano all’alleato turco, di certo la coincidenza temporale tra l’ultimatum di Erdogan e l’annuncio di Trump da parecchio da pensare.
Ad essere sinceri non è la prima volta che Trump affronta il problema dell’uscita delle truppe americane dalla Siria. A metà di marzo ne aveva parlato con Re Salman dell’Arabia Saudita chiedendo ai sauditi una collaborazione per la stabilizzazione della Siria. Quindi l’idea di abbandonare il territorio siriano non è proprio di ieri anche se l’impressione di una accelerazione rimane.

Il problema dei combattenti curdi

Cosa ne sarà dei combattenti curdi se anche gli americani si ritireranno? Fino ad oggi l’unica cosa che ha impedito a Erdogan di attaccare anche la zona di Manbij è stata proprio la presenza dei militari americani. Ma se, come dice Trump, il ritiro americano si materializzerà nel breve/brevissimo periodo la situazione potrebbe cambiare velocemente e il Kurdistan siriano rimarrebbe alla mercé del dittature turco.
Uno spiraglio arriva però dalla Francia. Ieri il Presidente francese, Emmanuel Macron, ha annunciato che la Francia è pronta a inviare proprie truppe a Manbij per bloccare ogni possibile offensiva turca. Lo ha fatto dopo aver incontrato una delegazione araba, curda e cristiana all’Eliseo con la quale ha discusso della situazione in Siria. Il dispiegamento di forze francesi nella regione dovrebbe avvenire “molto rapidamente”.