Turchia: Erdogan chiude la frontiera ai profughi siriani (ma i miliardi li prende)

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Human Rights Watch (HRW) ha accusato la Turchia di aver sigillato i confini con la Siria e di non permettere più l’ingresso di profughi dalle zone di guerra che, per altro, la stessa Turchia contribuisce ad alimentare.
Scrive HRW nel suo rapporto (1) che la Turchia ha interrotto la registrazione di quasi tutti i richiedenti asilo siriani recentemente arrivati. La sospensione sta portando a deportazioni illegittime, rimpatri forzati in Siria e il mancato accesso all’assistenza sanitaria e all’istruzione.
Sotto accusa anche l’Unione Europea. Scrive Gerry Simpson , direttore del programma per i rifugiati di Human Rights Watch che «mentre la UE sostiene la Turchia per scoraggiare i richiedenti asilo a raggiungere l’Europa, sta chiudendo un occhio sugli ultimi passi della Turchia per bloccare e scoraggiare le persone in fuga dalla Siria».
Secondo il gruppo per i diritti umani, che ha sede negli Stati Uniti, «la sospensione della registrazione è stata l’ultimo sforzo della Turchia per negare la protezione dei nuovi richiedenti asilo», aggiungendo che il confine tra Siria e Turchia è stato effettivamente sigillato.
Lo scorso mese di febbraio fu ancora HRW che denunciò (2) l’uso di forza letale da parte delle guardie di frontiera turche contro i siriani in fuga che tentavano di entrare in Turchia. In quel caso si parlò di almeno 10 persone uccise tra le quali un bambino.
La Turchia nega tuttavia le accuse che le vengono mosse da Human Rights Watch. Un funzionario del Ministero degli Estri turco ha affermato che la Turchia accoglie ancora i rifugiati siriani i quali possono godere di tutti i loro Diritti. «Non deportiamo nessuno» ha detto il funzionario turco.
Curioso come Erdogan che non ha lesinato critiche verso Israele per aver difeso i suoi confini da un vero e proprio attacco, quando si tratta di chiudere i propri confini (a rifugiati, non a un esercito di scalmanati) non ci pensi due volte a farlo e persino a sparare contro i disperati che cercano salvezza.