Venezuela, Caracas (Rights Reporter) – L’Assemblea Costituente del Venezuela, organismo illegale e non eletto, ha spogliato il Presidente ad interim, Juan Guaidó, della sua immunità.
Secondo le opposizioni venezuelane questo sarebbe solo il primo step per arrivare all’arresto del Presidente ad interim nominato dall’unico organismo legale del Paese, l’Assemblea Nazionale.
Gli alleati di Maduro, tra i quali appunto l’Assemblea Costituente e la Corte Suprema, totalmente in mano al dittatore Maduro, accusano Juan Guaidó di aver violato il divieto a lasciare il Venezuela, divieto a suo volta illegale proprio perché chi lo aveva emesso non aveva l’autorità legale per farlo.
Alla fine di febbraio Juan Guaidó aveva lasciato il Venezuela per un giro di consultazioni con altri Paesi sudamericani ed europei, fatto questo che ha portato il regime a sostenere che Guaidó stesse complottando contro il Governo e che stesse cercando aiuti economici all’estero.
In realtà Juan Guaidó era uscito del Venezuela soprattutto per cercare aiuti umanitari da distribuire a una popolazione ormai allo stremo, cosa che per altro gli era riuscita. E’ stato il regime di Maduro a impedire che gli aiuti arrivassero alla popolazione.
A chiedere l’arresto di Guaidó è il giudice della Corte Suprema del Venezuela Maikel Moreno, uno stretto alleato di Maduro, che tra le altre cose accusa il Presidente ad interm di incitamento alla violenza e di ricevere fondi illegali dall’estero.
«Questa non è più nemmeno una persecuzione» ha affermato Guaidó dopo aver saputo della decisione della Assemblea Costituente «questa è diventata una inquisizione».
Il regime di Maduro ha aumentato sensibilmente la pressione sulla opposizione. Dopo il misterioso avvelenamento di Freddy Superlano, noto deputato dell’opposizione avvelenato durante un viaggio in Colombia dove si era recato per coordinare l’arrivo degli aiuti umanitari (poi bloccati dal regime), la settimana scorsa è stato arrestato il capo dello staff di Guaidó, Roberto Marrero, con un raid notturno che l’opposizione ha condannato come un vero e proprio rapimento.
Ma Juan Guaidó non si da per vinto e per giovedì prossimo ha invitato il popolo venezuelano a scendere nuovamente in piazza per chiedere libere e democratiche dimissioni.